La Corte di Cassazione si esprime contro la detenzione nel CIE di Ponte Galeria di una giovane apolide

corte di cassazioneUn’importante ordinanza è stata di recente pubblicata dalla Corte di Cassazione in relazione a un caso seguito dal Coda. La pronuncia riguardava una giovane donna apolide di fatto trattenuta per più di due mesi presso il CIE di Ponte Galeria nonostante risiedesse in Italia da oltre 20 anni e fosse madre di 5 figli di cui 4 minorenni all’epoca dei fatti.

leggi qui la Sentenza della Corte di Cassazione n. 19201/2015

La stessa viveva con tutta la famiglia nella casa di proprietà del marito, regolarmente soggiornante in Italia e si era in più occasioni dichiarata apolide. La sua storia è stata ripresa dai giornali tale era il livello di gravità delle misure subite dalla stessa.

La Corte di Cassazione (sent. n. 19201/2015) ha riconosciuto l’importante principio di diritto per cui il giudice di pace in sede di convalida del trattenimento è tenuto a valutare i profili di manifesta illegittimità del provvedimento presupposto – il decreto di espulsione – ed a considerare altresì la sussistenza delle ragionevoli prospettive di rimpatrio dello straniero espulso (art. 15 par. 4 dir. 2008/115/CE), in assenza delle quali il trattenimento perde di legittimità.

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